Laboratorio MARSC _ presentazione // storia

PRESENTAZIONE



L’insegnamento della conservazione e del restauro, a Genova, può contare sul supporto tecnico e operativo del Laboratorio di Metodiche Analitiche per il Restauro e la Storia del Costruito (Laboratorio di alta qualificazione dell'Ateneo).
Il Laboratorio è articolato in due sezioni: una dedicata al rilievo e una all’archeologia dell’elevato e i suoi compiti istituzionali possono essere così sintetizzati:
  • svolgere attività di ricerca e di produzione scientifica nei settori del rilievo longimetrico rigoroso, della topografia applicata alla dimensione architettonica e urbana, della fotogrammetria analitica e digitale, del trattamento e dell’analisi di immagini digitali, della diagnostica non distruttiva (magnetometria, endoscopia, indagini soniche e ultrasoniche...);
  • promuovere e realizzare la formazione di operatori specializzati nei vari settori analitici e diagnostici;
  • offrire servizi di ricerca, consulenza e assistenza alla Facoltà, all’Ateneo, a enti pubblici e privati;
  • promuovere l’informazione e la diffusione dell’attività dell’area del restauro attraverso la pubblicazione dei suoi esiti teorici e applicativi, oltre che con una presenza attiva nei convegni e nei dibattiti del settore.

La sezione rilievo


II MARSC ha intensi rapporti di collaborazione con enti pubblici e privati, sia nella forma della consulenza che in quella della fornitura di servizi, ma non manca un’attività di ricerca di base autonoma che consente il costante aggiornamento delle persone coinvolte e delle proprie dotazioni strumentali. Tra le linee di ricerca, sviluppate anche in collaborazione con altri Dipartimenti dell’Università di Genova e con Istituti o Centri di Ricerca nazionali e internazionali (Opificio Pietre Dure, CNR Beni Culturali ecc.) possiamo ricordare:
  • il trattamento e l’analisi quantitativa di immagini digitali per il riconoscimento dei materiali e dei fenomeni di degrado;
  • il trattamento di immagini digitali per la simulazione degli interventi di conservazione dell’architettura;
  • la longimetria rigorosa per il rilievo tridimensionale dell’architettura e per la modellizzazione tridimensionale e solida;
  • la fotogrammetria analitica e digitale rigorosa e tridimensionale;
  • l’impiego di raddrizzamenti semplici e mosaicati per il rilievo di superfici piane;
  • i Sistemi informativi avanzati per la gestione del progetto di restauro;
  • la costruzione di repertori sulle tecniche d’intervento nel restauro che ha recentemente portato alla nuova pubblicazione per i tipi della UTET dell’opera: S. F. Musso, Tecniche di restauro architettonico (2013) e, per la EPC di Roma, del volume didattico di S. F. Musso, Recupero e restauro degli edifici storici, ormai alla terza edizione.

La sezione di archeologia dell’architettura


L’archeologia dell’architettura ha come obiettivo la conoscenza storica e come oggetto gli edifici e i manufatti del nostro passato, indagati nella loro qualità di “fonte materiale” diretta delle proprie vicende trascorse. Il Laboratorio di Archeologia dell’Architettura fu costituito alla fine degli anni ‘80 per iniziativa di Tiziano Mannoni. Le ricerche sviluppate nel suo ambito sono connesse a quelle dell’Istituto di Storia della Cultura Materiale di Genova (ISCUM) nell’ambito dell’archeologia e della storia della cultura materiale. Le ricadute di una conoscenza diretta e approfondita degli edifici storici sul progetto di restauro o di recupero sono molte, di varia natura e comprendono: la conoscenza dei materiali e del loro comportamento nel tempo; la comprensione del modo in cui le strutture di un edificio sono state modificate rispetto all’iniziale ideazione e costruzione; il confronto puntuale tra gi esiti di un’analisi delle forme di degrado e alterazione della materia costruita e le corrispondenti datazioni archeologiche grazie alle quali, nella diagnosi del degrado, si riesce a tenere conto del fattore “tempo”; la ricostruzione delle regole seguite dai maestri costruttori, nelle diverse epoche e nelle varie realtà territoriali, per erigere manufatti che hanno sfidato la prova del tempo. Il tempo, come in tutte le ricerche storiche, è d’altra parte un elemento ricorrente che scandisce il nostro passato, ma è anche proiettato nel futuro cui il progetto conduce. A tutto ciò è rivolta la specifica attività del Laboratorio nell’ambito dell’archeologia dell’elevato, in costante e dialettico confronto con la conservazione e il restauro.

STORIA



Il Laboratorio delle Metodiche Analitiche per il Restauro e la Storia del Costruito (MARSC) è una delle strutture tecnico-scientifiche della Facoltà di Architettura di Genova che opera, fin dal 1990, nel campo delle analisi non distruttive per l’architettura storica e il restauro. Il MARSC, riconosciuto dall’Ateneo genovese quale Laboratorio Altamente Qualificato, in base alla Legge n. 46 del 17/02/1982, ha attualmente in corso le procedure per la certificazione di qualità UNI EN ISO 900:2000 e UNI EN ISO 17025:2000.

Il Laboratorio costituisce pertanto un elemento essenziale e qualificato per le attività dell’area del restauro, sia sul piano della ricerca sia su quello della didattica. A testimonianza della sua rilevanza e vitalità, il MARSC svolge studi e ricerche per conto di committenti pubblici e privati in tutto il territorio nazionale. Supporta inoltre l’attività della Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti che opera nella Facoltà dal 1994 costituendo motivo di distinzione a livello nazionale, poiché consente agli studenti di affrontare gli studi in modo professionalizzante.
Ultimo aggiornamento 24 Febbraio 2017