PERSONALE
Personale tecnico
- Gabriella Garello
- Maria Angela Fantoni
Collaboratori esterni
- Carla Arcolao
- Francesca Ballocca
- Anna Decri
- Simona Martini
- Antonella Pasquale
- Valerie Piquerez
- Daniela Pittaluga
- Roberto Ricci
- Mariana Teixeira
Architetto Specialista in Restauro dei Monumenti (1999), ha conseguito inoltre il titolo di Dottore di ricerca in Recupero Edilizio e Ambientale (2003).
La sua attività di ricerca riguarda principalmente la tradizione del costruire pre-industriale con particolare riferimento agli impasti a base di calce per malte, intonaci e stucchi (cfr. C. Arcolao, Le ricette del restauro, Venezia, Marsilio, 1998). Nel corso del dottorato, all'interno di questo tema generale, ha affrontato il problema della diagnostica e del degrado di tali materiali e manufatti, pubblicandone i primi risultati in C. Arcolao, Come riconoscere i fenomeni di degrado della materia: metodi empirici e scientifici, in Stefano F. Musso, Recupero e restauro degli edifici storici, Roma, EPC, 2004, pp.383-389. Ha proseguito tali ricerche nell’ambito del PRIN 2003/2005 “Atlante dei fenomeni di degrado dei materiali dell’architettura”.
Collabora inoltre da diversi anni alle attività del Laboratorio di Restauro nell’ambito del Corso di Laurea in Architettura presso la Facoltà di Architettura di Genova ed è professore a contratto presso la Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti della Facoltà di Architettura di Genova.
Architetto, specialista in restauro dei monumenti presso la Scuola di Specializzazione in Restauro dei Monumenti dell’Università degli Studi di Genova nel maggio 2004, con tesi dal titolo: La facciata, un palinsesto da riequilibrare.
Dottore di ricerca in Conservazione dei beni architettonici, presso il Politecnico di Milano, nel marzo 2002, con dissertazione dal titolo Conoscere l’architettura, manufatti nel settecento genovese.
Assegno di ricerca presso il DSA, Genova, 2005/2006. Docente a contratto presso la Facoltà di Architettura di Genova, nel settore ICAR/19, nonché al Politecnico di Milano nello stesso settore dal 2000
La conoscenza dei problemi legati all'uso degli strumenti di calcolo automatico nella progettazione architettonica, campo d'interesse del lavoro della tesi di laurea e collaterale dei primi anni di studi post lauream ha reso possibili i primi esperimenti di utilizzo quantitativo della fonte scritta.
Questo è stato visto come indispensabile per il raggiungimento di risultati significativi per una storia del costruire che sfrutta le potenzialità dei documenti d'archivio per poter chiarire molti aspetti dell'edilizia storica diffusa.
Inoltre è stato possibile esplorare, a partire dagli ingenti quantitativi di informazioni raccolte, opportunamente integrate, il mondo del cantiere ma specialmente delle maestranze che vi intervengono, giungendo così a meglio inquadrare la presenza genovese dei maestri antelami, un fenomeno di lunga durata.
Un problema intrinseco a tali ricerche è inoltre quello della decodificazione degli antichi lessici tecnici , affrontato in diverse pubblicazioni.
La caratteristica saliente delle sue ricerche é il problema metodologico che nasce dall'uso delle fonti scritte per la conoscenza del costruito storico.
La tesi di dottorato si è infatti diretta a delineare come sia possibile affrontare un tema quale il Settecento genovese con un approccio tipico della storia della cultura materiale e con un metodo di lavoro basato su una forte integrazione di fonti dirette e fonti indirette.
Con tale lavoro si sono anche poste le basi per una cronotipologia dei serramenti, che è ora in fase di sviluppo.
La ricerca sulle fonti documentarie, proprio per l'impostazione metodologica prescelta, non è disgiunta dall'attenzione verso il "testo materiale": in tale direzione hanno avuto un ruolo determinante le esperienze condotte nel settore della "archeologia dell’architettura" con il prof. Tiziano Mannoni, uno dei promotori a livello nazionale ed internazionale di tale filone di studi.
L'impegno in quest'ambito è testimoniato, tra l'altro, dall'attività svolta presso l'Istituto di Storia della Cultura Materiale. L'applicazione e lo sviluppo delle metodiche analitiche offerte dall'archeologia dell'architettura sono inoltre state alla base di numerosi studi sul campo (a Genova e in altre realtà) e dell'attività didattica in materia svolta a livello universitario e post-universitario.
Ad esempio nel campo dell’"Archeologia dell'acqua", ovvero nello studio dei manufatti legati all'uso e all'approvvigionamento dell'acqua stessa e al suo sfruttamento come risorsa energetica,
Tanto gli studi sulle fonti scritte quanto le ricerche condotte sul testo materiale hanno come filo conduttore comune il quadro tematico della conservazione. L'ipotesi che ricorre in tali studi è quella di fare chiarezza sull'oggetto della tutela individuando, attraverso l'analisi delle fonti indirette e dirette, il concreto e complesso apparecchio indiziario con il quale la tutela stessa deve confrontarsi.
Architetto Specialista in Restauro dei Monumenti (2005), dedica la sua attività professionale prevalentemente al rilievo architettonico, collaborando con studi professionali ed Enti Pubblici e partecipando ad attività di ricerca (MIUR 2001/2002, Il rilevamento urbano: tipologia, procedure, informatizzazione).
Parallelamente, in collaborazione con Enti Pubblici e privati ed Aziende del settore, ha sviluppato una propria attività di ricerca dedicata all’impiego delle Prove Non Distruttive nella Conservazione dei Beni Culturali, con particolare riguardo alle Strutture Architettoniche ed ai sistemi di controllo visivi.
Le esperienze acquisite e gli studi condotti, dall’assistenza al progetto internazionale sulla mummia egizia conservata nel monastero armeno di S. Lazzaro – VE (Projet St. Lazare) alle verifiche endoscopiche condotte sulla Fonte di Capitan Lercaro (Palazzo del Principe – Genova), l’hanno portata ad approfondire in particolare l’utilizzo delle tecniche endoscopiche (Cfr. A. Pasquale, I castelli dell’Alta Valle Scrivia, Genova, De Ferrari e Devega, Genova, 2003; I sistemi di approvvigionamento idrico nelle architetture fortificate: il castello della Pietra in Val Vobbia, Conferenza Nazionale sulle Prove non Distruttive Monitoraggio Diagnostica – XI Congresso Nazionale dell’AIPnD, Milano, 2005).
Nel 2006, ha ottenuto la Certificazione per Esperti di livello 3, addetti ai controlli nel campo della Conservazione dei Beni Culturali per quanto concerne le Strutture Architettoniche, per il metodo di prova Esame visivo.
Dal 2004, partecipa all’attività del Laboratorio MARSC.
Nata a Salvador - Bahia - Brasile nel 1974, si è laureata in Architettura e Urbanistica presso la Faculdade de Arquitetura dell’Universidade Federal da Bahia nel 2000, con la tesi ‘Costa do Dendê: uma prosposta de planejamento ambiental e turístico’. Nel 2007 ha conseguito l’equipollenza della Laurea in Architettura presso l’Università degli Studi di Genova.
In Brasile ha collaborato, come borsista, con il Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq) presso il Núcleo de Tecnologia da Preservação e Restauração (NTPR) della Escola Politécnica dell’Universidade Federal da Bahia (coordinatore prof. Mário Mendonça de Oliveir). In seguito ha esercitato la libera professione collaborando con il prof. Mario Mendonça de Oliveira.
Arrivata in Italia nel 2001, come borsista del Ministero degli Affari Esteri Italiano, si è specializzata nel 2004 in Restauro dei Monumenti Architettonici presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Genova, con la tesi ‘Studi e ricerche per la valorizzazione della Torre Delfinale di Oulx’ elaborata insieme alle colleghe Chiara Mondino e Benedetta Murzio.
A Genova ha collaborato nel 2004/05, con nuova borsa del Ministero degli Affari Esteri, con il Laboratorio MARSC approfondendo l’utilizzo degli strumenti di lettura e interpretazione archeologica sotto la guida della prof. Anna Boato. Inoltre ha lavorato con ditte di restauro, acquisendo esperienze applicative in cantieri di restauro, e con studi di architettura, svolgendo disegni architettonici, elaborazione di immagini digitali e collaborando a progetti di restauro.
Dal 2005, esercita la libera professione collaborando sia con il Laboratorio MARSC (rilievi, disegni architettonici, raddrizzamenti ed elaborazione di immagini digitali) sia con studi di architettura e ditte di restauro.
In Brasile ha collaborato, come borsista, con il Conselho Nacional de Desenvolvimento Científico e Tecnológico (CNPq) presso il Núcleo de Tecnologia da Preservação e Restauração (NTPR) della Escola Politécnica dell’Universidade Federal da Bahia (coordinatore prof. Mário Mendonça de Oliveir). In seguito ha esercitato la libera professione collaborando con il prof. Mario Mendonça de Oliveira.
Arrivata in Italia nel 2001, come borsista del Ministero degli Affari Esteri Italiano, si è specializzata nel 2004 in Restauro dei Monumenti Architettonici presso la Facoltà di Architettura dell’Università degli Studi di Genova, con la tesi ‘Studi e ricerche per la valorizzazione della Torre Delfinale di Oulx’ elaborata insieme alle colleghe Chiara Mondino e Benedetta Murzio.
A Genova ha collaborato nel 2004/05, con nuova borsa del Ministero degli Affari Esteri, con il Laboratorio MARSC approfondendo l’utilizzo degli strumenti di lettura e interpretazione archeologica sotto la guida della prof. Anna Boato. Inoltre ha lavorato con ditte di restauro, acquisendo esperienze applicative in cantieri di restauro, e con studi di architettura, svolgendo disegni architettonici, elaborazione di immagini digitali e collaborando a progetti di restauro.
Dal 2005, esercita la libera professione collaborando sia con il Laboratorio MARSC (rilievi, disegni architettonici, raddrizzamenti ed elaborazione di immagini digitali) sia con studi di architettura e ditte di restauro.